domenica 14 marzo 2010

Immunità quotidiana

Oggi poi abbiamo un’autentica iattura: abbiamo raggiunto la democrazia economica prima della democrazia politica, per cui un uomo ignorante che ha i quattrini si sente svincolato delle regole valide per tutti gli altri e pensa: ho l’azienda, devo lavorare, ho i mezzi, faccio quello che voglio.
(M. Ovadia)

...Vennero a prendere i comunisti, io non ero comunista, che mi importava?
Vennero a prendere gli ammalati, io ero sano, che mi importava?
Vennero a prendere gli ebrei, vennero a prendere gli zingari,
e un giorno vennero a prendere me, non era rimasto nessuno...
(D. Bonhoffer)

Questa forse è una lista.

Chi arriva in ritardo ma i suoi studenti o dipendenti no, come si permettono?

Chi i termini di una scadenza, dai si può fare uno strappo: mi conosci, lo sai, chiudiamo un occhio, che dici?

Chi non mette la freccia e poi svolta a destra e, insomma, queste bici ti spuntano dappertutto.

Chi in bici va contromano o in mezzo alla strada, io sì che non inquino, automobilisti del cavolo.

Chi, va beh, che sarà mai buttare nell’umido il cellophane dell’insalata, secondo me non si accorge nessuno.

Chi, signora solo perché ha due bambini e anch’io ho un cuore, ma non potrei proprio, il regolamento parla chiaro.

Chi attraversa lì, proprio a cinque metri dalle strisce pedonali che non le potevano mettere più comode per me che sono vecchio?

Chi come faccio alla fine dell’anno se non copio le versioni?

Chi trasecola stupito quando la cassiera gli dice dieci pezzi prego, ma che sarà mai, quante storie.

E alla fine questa è anche un po' rabbia.