mercoledì 16 gennaio 2013

Esercizi di stile


Già il fatto che esistano parole (gli aggettivi e i nomi) che cambiano taglia e stato (comparativi o superativi, alterati e vezzeggiativi, tanto per dire) rende simpatica una lingua, che non sta chiusa in un armadio, ma si adatta alle stagioni della vita. 
Gli inediti semantico-grammaticali, poi, aiutano a trovare le parole per dirla.

Indifferente è il comparativo di discreto.

Intristito è il derivato di fiducioso.

Stronzo il superlativo di corretto.

domenica 6 gennaio 2013

Resistenza e resa


Carta e penna sono di uso generale e, così si crede, la lingua italiana, il cui vocabolario fra l’altro va sempre più comodamente riducendosi. Quindi il tassista come il cardiologo, il commercialista come il portiere prima o poi un romanzo rischiano di scriverlo. [...] L’unica modesta proposta che ho avuto occasione di fare per arginare l’ondata è il razionamento della carta: tot carta pro capite, e deve bastare per tutta la vita.
[G. Cherchi, Scompartimento per lettori e taciturni, Feltrinelli 1997]

Va bene, ci ho provato.
Nel dubbio ho tolto, agendo in osservanza della “legge Fruttero”, che non a caso è l’autore citato nell’ultimo blog dell’anno scorso, e nel rispetto del "comandamento Cherchi”, che è stata e resta un riferimento morale, prima ancora che letterario.
Ho provato il silenzio, l’ho cercato anzi, (an)negando le parole.
Una specie di dichiarazione di voto per il futuro, insomma, o di vita, fate voi.
Non è che non abbia funzionato, anzi. Ma, poi... mi è sembrato di capire che il silenzio del mare ha bisogno di voce e scrittura perché sia silenzio vero, vera resistenza ai tempi infelici.
Riproviamo.