E se non puoi avere la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto puoi: non sciuparla
nell’eccessivo commercio con la gente,
nei traffici frenetici e nelle troppe ciance.
Non sciuparla esibendola
e portandola in giro esposta
alla quotidiana insensatezza
delle relazioni e degli incontri,
fino a renderla una cosa estranea, fastidiosa.
cerca almeno questo
per quanto puoi: non sciuparla
nell’eccessivo commercio con la gente,
nei traffici frenetici e nelle troppe ciance.
Non sciuparla esibendola
e portandola in giro esposta
alla quotidiana insensatezza
delle relazioni e degli incontri,
fino a renderla una cosa estranea, fastidiosa.
[C. Kavafis, Per quanto sta in te, in Cinquantacinque poesie, Einaudi 1979]
A volte non mi accorgo dei tornanti della vita, a volte sì. Però ci sono e me li faccio tutti.
E poi dipende da quali scarpe ho indossato e se ho cambiato le gomme della macchina e ho pensato prima di parlare e ho fatto benzina e mi sono coperta bene d’inverno e ho sorriso per prima e ho portato un cappello per il sole e riesco a dire la cosa giusta al momento giusto e ho preso un bastone da passeggio e sto zitta quando avrei voglia di parlare e ho spiccioli per il parcheggio e riesco a sembrare intelligente perché gli altri non possono fare a meno di crederlo e buongiorno la trovo bene quando io non mi trovo affatto e non ci sono i soldi per un viaggio preferibilmente senza curve su una bella strada e uccido il desiderio di uccidere qualcuno mentre questo qualcuno sta già uccidendo me.
Così per dire.