Aspettami ed io tornerò,
ma aspettami con tutte le tue forze.
Aspettami quando le gialle piogge
ti ispirano tristezza,
aspettami quando infuria la tormenta,
aspettami quando c’è caldo,
quando più non si aspettano gli altri,
obliando tutto ciò che accadde ieri.
Aspettami quando da luoghi lontani
non giungeranno mie lettere,
aspettami quando ne avranno abbastanza
tutti quelli che aspettano con te.
(K.M. Simonov)
Il tempo fugge, si dice, invecchia in fretta e noi con lui.
Era Natale, è già Ferragosto, tra poco di nuovo Natale.
In mezzo le inezie, le baruffe, le ansie.
Ma il tempo è intorno, mai in mezzo (non si dice, chissà perché, tra il dire e il fare c’è di mezzo il tempo: o forse mare è il nome del tempo quando, raramente, si può vedere e toccare).
Il tempo non dice e non fa, aspetta.
Lo immagino seduto a bere un bicchiere alla nostra salute e ad aspettare che ci passino i brufoli.
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