"fabbricare, fabbricare, fabbricare / preferisco il rumore del mare / che dice fabbricare fare e disfare / fare e disfare è tutto un lavorare / ecco quello che so fare. scrivete. addio" (D. Campana, Cartolina postale del 13 ottobre 1916, in S. Aleramo, D. Campana, Un viaggio chiamato amore. Lettere 1916-1918, Feltrinelli, Milano 2000, p. 72)
domenica 16 gennaio 2011
Pazienza
sabato 1 gennaio 2011
La mia bambina
La mia bambina
è un anno bisestile
La mia bambina
è un fiume carsico
La mia bambina
è la radice di un platano
La mia bambina
è la sirena di un’ambulanza
La mia bambina
è il giorno della vigilia, mai la festa
La mia bambina
è l’ingrediente, non il piatto
La mia bambina
è nata nel secolo scorso, quindi è vecchia
La mia bambina
è l’amante e non la moglie
La mia bambina
è la luce lampeggiante di un faro
La mia bambina
è l’alba, mai il giorno
La mia bambina
è una betulla al mare
La mia bambina
è un quaderno bianco
La mia bambina
è un gelato d’inverno
La mia bambina
è un gatto che ama il rosso
La mia bambina
è un armadio piccolo, per una sola stagione
La mia bambina
è non potere dire mai “vorrei”.
La mia bambina
non è mia.