Arriva il giorno
in cui darsi al
silenzio e ai fiori.
Forse un tempo ai
passi,
voraci come pioggia
sui vetri
che si pensa eterna nel
suo cadere
senza andare.
E alle mani,
veloci come le storie
quotidiane
che vanno sempre da
qualche parte
- da qualche precisa e
irraggiungibile parte -
per paura di stare
senza andare.
Tra l’erba spettinata
di un campo trascorso
i fiori e il silenzio
sono il respiro.
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