Sottovoce
mi dici
che
non capisci più nulla di loro,
ma
non si hanno scarpe adatte per altrui sentieri,
vorrei
dirti.
Anch’io
non capivo i giardini d’inverno, piccola mia.
Fino
alla luce nuova,
restano
dove sono
i
rami svestiti dal freddo,
come
sedie abbandonate in una sala da ballo.
Dalla prima fuga del verde,
avrei accorciato
i legni senza più storie da raccontare.
Ma
poi, bambina,
ho
pensato a te, mia foglietta nuova oggi,
pronta
a volare
e
so che vorresti trovarmi anche domani
dopo
il ballo, sedia vuota solo per te.
Non
è dato capirli i rami, da foglia,
basta
perdonare che ti lascino andare.