martedì 1 gennaio 2008

Benvenuti

I Re Magi

Hanno perduto la Stella una sera. Perché si perde
la Stella? A volte, per averla troppo guardata…
I due Re Bianchi, che erano saggi di Caldea,
hanno tracciato dei cerchi al suolo, col bastone.

Hanno fatto dei calcoli, grattandosi il mento…
Ma la Stella è sfuggita, come sfugge un’idea,
e costoro, la cui anima ha sete d’una guida,
hanno pianto, drizzando le tende di cotone.

Ma il povero Re Nero, che gli altri due disprezzano,
dice tra sé e se: «Pensiamo alla sete degli altri.
Bisogna dar da bere, comunque, agli animali».

E mentre sta reggendo il secchio per il manico,
nell’umile ansa di cielo in cui bevono i cammelli,
scorge la Stella d’oro, che danza silenziosa.

[Edmond Rostand, Le cantique de l’Aile, trad. di C. Poma, Fasquelle, Paris 1922]


L’autore del Cyrano per gli auguri di inizio anno.
Quale migliore istruzione per l’uso del nuovo pacchetto regalo che si scarta dal primo gennaio.
Tutto ciò che si può sinceramente augurare e intimamente realizzare è scritto lì, tra i borbottii increduli di chi credeva di sapere e il bisbiglio quieto di chi sceglie di fare.
Comunque vada l’anno, ci saranno occasioni in cui sfuggirà il senso e la vista e la ragione e la voglia e la meta e le forze…
Qualunque cosa accadrà, ci sarà però un’altra azione, un altro pensiero, un altro bene da fare e da dare. E da diventare.
Per molto tempo ho pensato e spesso ripetuto quanto sia difficile nella vita imparare a bussare. Le porte non mancano, dicevo, bussate e qualcuno aprirà. Magari non si spalancherà la porta dell’amico atteso e desiderato, ma una porta si aprirà, fossanche quella di un vicino seccato dal rumore insistente prodotto dalle vostre nocche. Sarebbe comunque una voce e un volto e una sorpresa della vita.
Un giorno però nel mezzo di un dolore afoso io stessa non trovavo né mani, né speranza. Solo porte irrimediabilmente chiuse. E la mia storia sembrava non bastare. Finché un rumore mi ha fatto guardare verso un altro punto della stanza, in basso in un angolo sconosciuto cercava la mia attenzione un animale che sembrava in pieno risveglio, che certo aveva fame e voglia di luce e di prati. In pratica aveva voglia anche di me, di sperare che io fossi la sua speranza.
Non avrei mai immaginato che la porta fosse lì, pensavo fosse sufficiente guardarsi intorno, ad altezza di porta…umana.
Cercavo di capire e sono stata annusata, volevo trovare e sono stata trovata.
Qualche tempo fa Ettore Sottsass, scomparso da poche ore, in un’ intervista in occasione dell’ ultima mostra a lui dedicata a Trieste, alla domanda se si sentisse più capito o solo venduto ha risposto «Mah,…non c’è da capire, ma da amare».
E allora buon anno, un anno buono, a tutti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Buon 2008 prof! che sia un anno sereno e ricco di soddisfazioni!
La penso sempre...con l'augurio di rivederla presto..
francesca

Anonimo ha detto...

Tantissimi auguroni, prof!!! Felice 2008! A presto... :) Carolina

efylove ha detto...

Un poetico omaggio per lei (cito a memoria e forse sbaglierò qualcosa) avendole parlato ieri di Ritsos:

"Quale finestra può aprire la ragazza
senza pungersi con una stella?
Quale muro di Grecia che non si erga
come il petto dell'ardimento?
Quale pugnale senza un grido
e quale grido senza una canzone?"

Ritsos, "La signora delle vigne"

Grazie ancora per Dante!
Le farò sapere come va l'esame...

serena