Quasi che le stagioni (un tempo travestito di colori è più facile da sentire) fossero solo una palestra dove sviluppare ciò che meno abbiamo, l’immaginazione appunto.
I cani abbaiano per un presagio di pericolo, le fate sanno ciò di cui il mondo ha bisogno, i bambini giocano a quando “eravamo pirati”.
Noi, invece, aspettiamo che ci chiedano aiuto, ci dichiarino l’amore, ci annuncino una malattia, chissà poi se per allergia al reale o amore d’apparenza.
Qualche volta è anche bello attraversare la vita con gli abiti sbagliati.
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