domenica 20 novembre 2011

Mariolina

La spigolatrice (di Sapri) ride come una fanciulla timida,
con più anni di una bambina e meno di una fata.
La bocca aperta lascia fuggire una rondine che troverà casa altrove.
Basta che sorrida.
Non ascolta più nessuno, dentro il bosco dei pensieri che la portano via.
Ma è certa di essere viva e non vuole lasciare la storia a metà.

La storia è sempre a metà, gli occhi non possono andare oltre.
I figli non continuano la vita dei padri,
né i vermi quella degli uccelli dell’aria.
Nessuno può niente per nessuno.
Crede di essere giovane la spigolatrice o forse immortale.
Come il legno di un tavolo da lavoro, non di magie né di poesie.

Le donne di carne amano i fiori anche l’ultimo giorno,
le donne di sale vanno spasso tra i ricordi anche l’ultimo giorno.

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