Se non guarda il vuoto al posto della sua gamba, se non ne verifica l’assenza, niente glielo ricorda. [...] bisognerà correggere il programma, passare dalla modalità normale alla modalità “mutilato”.
[E. Carrère, Vite che non sono la mia, Einaudi 2011]
Con il nuovo anno gennaio è arrivato puntuale, freddo e lungo come di consueto, ma non troppo dissimile, a pensarci bene, dal suo gemello dicembre, lungo uguale, freddo sempre e altrettanto puntuale.
L’unica differenza un soffio chiamato anno.
E così restiamo a volte attoniti dalla diversità che li separa, quei due mesi gemelli in tutto, tranne che nell’origine prima, l’anno di nascita, quella che basta a farci dire che appunto un anno prima attendevamo una festa, eravamo felici (o incoscienti), credevamo agli oroscopi.
Come a dire che oggi è gemello di ieri in tutto tranne che nella consapevolezza di dover correggere il programma.
1 commento:
Stavo pensando giusto in questi giorni che per me la fine dell'anno rimane sempre la fine di agosto. L'anno nuovo praticamente è un periodo che ci concede una vacanza troppo breve per essere realmente tale, e una speranza troppo artificiosa e pubblicitaria per crederci veramente (o perlomeno, nel mio caso è così).
Sarò un'inguaribile estiva forse, ma il momento in cui sono più positivamente disposta verso buoni propositi è la fine dell'estate.
Un abbraccio :-)
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