Pescatore
In segno di
sincera/stima particolare/scegli liberamente/come ti devo friggere/e come
cucinare./Ti piace la padella/o vuoi, caro tesoro,/esser cotto in tegame/con
olio e pomodoro?
Pinocchio
Se devo scegliere,/in
verità/io scelgo subito/la libertà.
Pescatore
Sai che faccio? Ti
friggo a fuoco lento/con gli altri pesci e rimarrai contento:/ché l’esser
fritto in buona compagnia/ti dà buon appetito ed allegria.
[L. Compagnone, La ballata di Pinocchio, Stampatori 1980]
E’ straordinario come negli stessi spazi e per andare negli
stessi luoghi gli uomini abbiano disegnato e percorrano strade diverse: alcune
si chiamano arterie principali, altre strade secondarie.
In genere corrono parallele (idealmente parallele, almeno),
a volte una delle due è più lunga, più lenta o più scomoda; a volte l’altra è
più alberata o soleggiata, sterrata o
asfaltata, frequentata o solitaria.
Fatto sta che se vogliamo camminare dobbiamo scegliere per
dove.
Crediamo di scegliere,
sarebbe meglio dire, perché il più delle volte sono l’attesa di chi ci ama, il
malanno del giorno o il destino che ci aspetta a scegliere per noi: allora
accade che avremmo potuto o potremmo fare grandi viaggi, e invece calpestiamo
ciò che non vogliamo e non conosciamo.
Capita allora che la strada parallela al viale del denaro e
del successo si chiami viottolo della torta, quella che si prepara con un
figlio malato che solo quello può fare.
Dosare, mescolare, impastare, ricette a memoria senza
leggere o scrivere. Tanto meno far di conto. Tornano lo stesso a casa la sera e
ripartono il mattino, padre e figlio, vivono e respirano lo stesso, senza attraversare la via
dei grandi progetti, ma solo quella dello zucchero e delle uova.
Le torte che le madri amano preparare sono autostrade del
gusto e del ricordo, queste torte parallele sono i sentieri sorprendenti della
vita.
1 commento:
...torte parallele... :)
emozioni che lievitano come torte.
a presto e ancora grazie
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