Io mangio la mela. La mela è mangiata da me.
Si racconta che, un giorno, dopo un limitato agire e un lungo subire, io, mela e me si siano alleati e abbiano rifiutato di prestarsi al consueto gioco delle parti.
Lo stomaco pare abbia ringraziato e vinto gli antichi conati di protesta.
Grazie a nuovi alimenti e complementi acquistammo preziosi centimetri di consapevolezza.
(per una grammatica politica)
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RIUNIONE DI POLITICI
Giacché alla nazione cresceva un milione
di politici si convocò una riunione
e poiché per fortuna io lì ero presente
vi dico in che modo si svolse realmente.
Parlarono i sindaci, da Bari ad Aosta,
ognun discutendo la sua proposta:
“io mi chiamo Allegra Gigliola
E propongo di riformare la scuola”
“io sono invece Cornelio Compràti
E propongo di farci degli ipermercati”
“io sono il sindaco Silvio Cafalcio
E propongo di fare una squadra di calcio”
“io, mi presento, Giuliano Taddeo,
ci farei volentieri un grande museo”
poi fu la volta di Fiorici Marco
che voleva un verde verdissimo parco,
mentre il sindaco Ermete Montale
propose di farci un nuovo ospedale.
Per ore e ore andarono avanti:
ascoltai le idee di tutti quanti,
finchè per ultimo si espresse un tale
che stava sudando come un maiale:
“io sono il sindaco Borgia Cataldo
E visto che quest’estate fa caldo,
Suvvia, vi propongo di comperare
Un fabbrica ghiaccio a energia solare
E con il poco denaro avanzato
Suggerisco di prenderci un maxi-gelato
Non tutti per uno, né uno per tutti,
ma uno per uno, ai gusti di frutti”
I politici stanchi, grassi e accaldati,
guardaron Cataldo a occhi sbarrati,
soppesarono bene le sue parole
e poiché quell’estate c’era un gran sole
non vi dovete meravigliare
se un attimo dopo si misero a urlare:
“gelato alla panna, gelato alle more!”
E votarono tutti a pieno favore.
Questa è per quando le mancano le mie battute in classe...
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